ABB Quaderno Tecnico HVAC

IMPIANTI HVAC PER EDIFICI INTELLIGENTI

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4.3. Tipologie di UTA Pur condividendo le stesse funzioni di base, le Unità di Trattamento Aria possono presentarsi in diverse tipologie costruttive e applicative, a seconda delle esigenze dell’impianto. Di seguito alcune categoriz- zazioni principali: • UTA modulari vs. UTA compatte (monoblocco): le UTA modulari sono costituite da sezioni assemblabili in cantiere, con dimensioni su misura e disposizione flessibile dei componenti. Si usano tipicamente in grandi impianti centralizzati, installate in apposite centrali tecnologiche o locali macchine; consentono di personalizzare portate d’aria molto elevate e di aggiungere sezioni speciali (es. più stadi di filtra- zione, recuperi particolari, umidificazione, ecc.). Le UTA compatte o monoblocco, invece, integrano tutti i componenti in un singolo involucro compatto prefabbricato dal costruttore. Sono utilizzate per impianti di taglia medio-piccola o per servire zone specifiche; un esempio tipico sono i rooftop o unità da tetto: macchine monoblocco posizionate all’esterno (tetto o piano terra) che trattano aria per capannoni, negozi, cinema, ecc., spesso complete di batterie a espansione diretta e gruppi frigoriferi integrati (funzionando come pacchetti autonomi di climatizzazione). Le monoblocco hanno installazione più semplice plug-and-play, a fronte però di minore flessibilità e accessibilità rispetto a una modulare. • UTA da interno vs. UTA da esterno: a seconda della collocazione, alcune UTA sono progettate per essere installate all’interno di locali tecnici (ad esempio in un vano macchina dedicato, un locale sottotetto, un vano interrato) ed altre per stare all’aperto esposte agli agenti atmosferici. Le UTA da esterno sono costruite con pannelli rinforzati e tettoia, verniciature resistenti alla corrosione e alla pioggia/UV, e spesso includono resistenze antigelo nelle vaschette di condensa o nei tratti di scarico, dato che ope- rano anche in inverno sottozero. Molte UTA compatte rooftop rientrano in questa categoria. Le UTA da interno invece possono essere più semplici come struttura, ma richiedono idonee predisposizioni nel locale (spazio sufficiente per manutenzione, bocche di presa/espulsione aria esterna attraverso pareti, attenuatori di rumore, ecc.). • UTA a singolo flusso vs. doppio flusso: un’UTA a singolo flusso gestisce solo l’aria di mandata (immissio- ne) prelevandola dall’esterno, senza occuparsi direttamente dell’estrazione dell’aria esausta (che viene affidata ad altri ventilatori/estrattori separati). Questo è il caso, ad esempio, di sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata residenziale unidirezionale dove immetti aria nuova e i flussi di uscita sono da griglie passive, oppure di piccole UTA che trattano aria esterna in immissione mentre l’aria ambiente defluisce attraverso estrattori indipendenti. Le UTA a doppio flusso, invece, integrano sia il ventilatore di mandata che quello di ripresa/espulsione: realizzano un sistema di ventilazione bilanciata dove la stessa unità gestisce entrambi i flussi. Come visto, in queste è quasi sempre presente un recuperatore di calore tra i due flussi. Oggi la gran parte degli impianti non residenziali adotta UTA a doppio flusso per massimizzare l’efficienza energetica e il controllo della ventilazione. • UTA a tutta aria esterna vs. UTA a ricircolo: le UTA a tutta aria esterna lavorano con il 100% di aria di rinnovo, senza reimmettere aria dagli ambienti (se non tramite recuperatore passivo). Questo è tipico in situazioni dove il ricircolo è sconsigliato o vietato (ad esempio in ambienti sanitari infettivi, oppure in tempi di pandemia per evitare ricircolo di virus, o semplicemente per scelta progettuale legata alla qualità dell’aria interna). L’aria estratta viene completamente espulsa. Viceversa, molte UTA consentono un ricircolo parziale: mediante serrande di miscela, parte dell’aria interna (generalmente recuparata dal ritorno) viene rimescolata con l’aria esterna in ingresso. Il ricircolo può far risparmiare energia (riducendo la quantità di aria fredda o calda esterna da trattare), ma riduce la quota di aria fresca immessa. Le nor- mative attuali tendono a limitare l’uso del ricircolo in favore del recupero di calore: come accennato, per le UTA nuove a doppio flusso il concetto di camera di miscela tradizionale è di fatto superato. Tuttavia, qualche percentuale di ricircolo può essere prevista in modo controllato per ottimizzare il funzionamen- to (ad esempio UTA con free cooling indiretto che in estate di notte sfruttano più aria esterna fresca e di giorno aumentano il ricircolo se l’aria esterna è troppo calda/umida, sempre compatibilmente coi requisiti di ventilazione igienica). • UTA per comfort vs. UTA di processo: un’altra distinzione riguarda l’ambito d’uso. Le UTA per climatiz- zazione comfort (uffici, scuole, negozi, edifici residenziali collettivi, ecc.) sono progettate per garantire condizioni piacevoli alle persone e un’aria salubre, con livelli di filtrazione standard e range termoigro- metrici moderati (es. 20-26 °C, 40-60% UR). Le UTA per uso industriale o di processo, invece, possono dover mantenere condizioni microclimatiche molto specifiche (es. 18°C ±1, 20% UR in un laboratorio,

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