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I differenziali di tipo AC/A/F/B devono essere scelti in funzione della presunta corrente di terra, tenendo presente i carichi che verosimilmente saranno connessi all’impianto. Dove necessario, i produttori delle apparecchiature connesse dovrebbero indicare il tipo di differenziale adeguato. Infatti, i carichi possono produrre dispersioni di tipo continuo in caso di guasto ma anche in condizione di assenza di guasto. Molte diffuse apparecchiature moderne, spesso correlate con il risparmio e l’efficienza energetica, includono sezioni non lineari, come raddrizzatori di corrente, alimentatori a commutazione, convertitori di frequenza, ecc. Di conseguenza, i differenziali di tipo A/F/B dovrebbero essere scelti al posto dei tipo AC. Gli installatori dovranno anche fare riferimento alle normative locali per la corretta scelta dei differenziali; ad esempio l’utilizzo di differenziali di tipo AC non è consentito in alcune nazioni. Una eccessiva quantità di corrente continua nella corrente di terra causata dai carichi dell’impianto (in condizioni di guasto o anche esenti da guasto), può compromettere la protezione dei differenziali di tipo AC, A e F, se tale corrente
continua eccede il livello di immunità per il quale ogni tipo di differenziale è pensato, cioè 6 mA per il tipo A e 10 mA per il tipo F. Va ricordato che il tipo AC non è concepito per operare con correnti continue di qualsiasi portata. In tutti i casi descritti sopra, il rischio, definito accecamento (blinding), si riferisce all’inefficacia intrinseca del principio di funzionamento degli interruttori differenziali [1]. Un eccessivo livello di componente continua nella corrente differenziale può portare alla saturazione del materiale magnetico usato per il nucleo del trasformatore di corrente, riducendo fortemente la sua capacità di risposta alle dispersioni. Conseguentemente, la soglia di intervento si innalza, e non è possibile garantire il corretto livello di protezione. Al contrario, i differenziali tipo B sono immuni da ogni rischio di accecamento (blinding): semplicemente rimangono operativi fino all’intervento, quando cioè la dispersione di tipo continuo verso terra eccede la soglia definita
dalle Norme di 2 × IΔn (es. 60 mA c.c. per differenziali di tipo B con IΔn = 30 mA).
Tipo AC Correnti di guasto alternate sinusoidali
Tipo A Caratteristiche del tipo AC. + Rilevamento di correnti differenziali pulsanti dirette
Tipo F Caratteristiche del tipo A-APR. + Rilevamento di correnti di guasto ad alta frequenza fino a 1 kHz
Tipo B Caratteristiche complete tipo F. + Rilevamento di correnti di guasto con componenti contine
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