ABB Brochure Piano Transizione 5.0

— Il piano Transizione 5.0

Subheadline max. 3 Lines – porrumquas ressinvero ium eum voloritem lam voluptu repudae esendentiur accum ipsandi

• Customer benefit list. Epudi ut pra et verum vendis conecea invel maio mi • Verum ulparum, sent re, a volupti oreriore dolum que autet adita cum quias maio blatis aut quam quist • Pudiam a velitem rat fugia inum volor re dolorum facesequae.

— Il Piano Transizione 5.0 è un'iniziativa strategica volta a sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese. Questo piano, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a promuovere l'efficienza energetica,

l'uso di energie rinnovabili e l'innovazione tecnologica nei processi produttivi.

— Indice

004 – 005

Il piano transizione 5.0

006 – 007

Le regole del credito d’imposta

008 – 011

Quali beni sono agevolabili

012 – 013

Chi accede al beneficio

014 – 015

F asi della procedura e soggetti abilitati alla certificazione

Esempi applicativi

016 – 017

Ottimizzazione dei consumi energetici nei processi di polimerizzazione Ottimizzazione dei consumi energetici nel settore dell’hospitality  Oneri accessori: esempio di un impianto con distribuzione elettrica per beni transizione 5.0

018 – 021

022

Le indicazioni presenti in questo documento si riferiscono al quadro legislativo in vigore al momento della pubblicazione della guida. Eventuali modifiche successive alla legislazione possono precludere la correttezza delle informazioni qui fornite. L’ottenimento dei benefici fiscali è soggetto al rispetto di una serie di condizioni legate alle modalità di utilizzo dei prodotti ABB all’interno dei sistemi produttivi specifici, in coerenza con le tematiche di transizione 5.0. La verifica di tali condizioni è demandata ad analisi tecniche e relazioni dedicate, condotte da figure professionali preposte, come previsto dalla normativa. Pertanto il presente documento ha il solo scopo di illustrare le opportunità offerte dai prodotti ABB in chiave transizione 5.0, ma non può essere considerato una guida all’ottenimento di agevolazioni fiscali certe. Ci riserviamo il diritto di apportare modifiche tecniche o al contenuto di questo documento senza preavviso. ABB non si assume alcuna responsabilità per la presenza di possibili errori o informazioni insufficienti in questo documento.

IL PIANO TRANSIZIONE 5.0

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— Il piano Transizione 5.0

Il Piano ha l’obiettivo di sostenere la transizione del sistema produttivo verso un modello di produzione efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili

Il Piano Transizione 5.0, in complementarità con il Piano Transizione 4.0, ha l’obiettivo di alimentare il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese mettendo complessivamente a disposizione, nel biennio 2024-2025, 12,7 miliardi di euro.

“ In particolare, in linea con le azioni di breve e medio periodo previste dal piano REPowerEU, Transizione 5.0, con una dotazione finanziaria complessiva pari a 6,3 miliardi di euro, si pone l’obiettivo di favorire la trasformazione dei processi produttivi delle imprese, rispondendo alle sfide in ambito digitale ed energetico. „

(Fonte: sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy)

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Le nuove tecnologie digitali interconnesse, attraverso le misure prodotte da una pluralità di sensori, rendono possibile la gestione di oggetti e processi, offrendo da un lato un costante flusso di dati che consente di prendere la giusta decisione in tempo reale e dall’altro consentono ottenere efficienza energetica compatibilmente con i flussi produttivi. Le informazioni e i benefici ottenute consentono di: • Monitorare ed ottimizzare le attività e di incrementare di conseguenza la produttività generale • Prevedere guasti e malfunzionamenti • Monitorare da remoto le attività • Aumentare efficienza della produzione • Incrementare la flessibilità dei lotti di prodotto • Garantire prodotti con una qualità sempre più elevata L’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili sono cruciali per la Transizione 5.0; all’interno del contesto produttivo, efficientare una linea produttiva o singolo macchinario consente di ridurre gli spechi e massimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche.

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— Le regole del credito d’imposta

La misura consiste in un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per nuovi investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 (dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2025). Il credito di imposta è riconosciuto a condizione che si realizzi una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per la struttura produttiva o, in alternativa, di almeno il 5% del processo interessato dall’investimento.

Come da Decreto Ministeriale DM24 luglio 2024 MIMIT, vengono adottate le seguenti definizioni nei punti “t” ed “r” dell’Art.1.

“STRUTTURA PRODUTTIVA”: sito costituito da una o più unità locali o stabilimenti insistenti sulla medesima particella catastale o su particelle contigue, finalizzato alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, avente la capacità di realizzare l’intero ciclo produttivo o anche parte di esso, ovvero la capacità di realizzare la completa erogazione dei servizi o anche parte di essi, purché dotato di autonomia tecnica, funzionale e organizzativa e costituente di per sé un centro autonomo di imputazione di costi; “PROCESSO PRODUTTIVO”: insieme di attività correlate o interagenti integrate nella catena del valore - che includono procedimenti tecnici, fasi di lavorazione ovvero la produzione o la distribuzione di servizi - che utilizzano delle risorse (input del processo) trasformandole in un determinato prodotto o servizio o in una parte essenziale di essi (output del processo)

Aliquote piano transizione 5.0

% di riduzione consumi energetici

Quote di investimento

Struttura produttiva: 3-6% Processo interessato: 5-10%

Struttura produttiva: 6-10% Processo interessato: 10-15%

Struttura produttiva: oltre 10% Processo interessato: oltre 15%

Da 0 a 10 milioni di euro 35% Da 10 a 50 milioni di euro 5%

40% 10%

45% 15%

Acquisto robot collaborativo + software= 2,9 M€ • Efficientamento Energetico di processo = 6%

ESEMPIO

Credito imposta spettante: a) 35% su tutto Credito d’imposta complessivo 1,015M€

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Tabella di sintesi

Il processo interessato è la porzione del processo produttivo in cui si realizza la riduzione dei consumi (minimo del 5%). Il concetto di "processo interessato" serve a definire quali sono gli input e gli output. In un progetto di innovazione non è possibile definire più progetti interessati, nel caso di acquisto di beni appartenenti a più processi paralleli è necessario ampliare il perimetro del processo interessato.

STRUTTURA PRODUTTIVA Acquisto di un unico bene materiale facente parte di un processo produttivo

Servizi Generali

Componente 1a

Componente 2a

Componente 3a

Componente 1d

Input Processo Produttivo 1

Output Processo Produttivo 1

Input Processo Produttivo 2

Output Processo Produttivo 2

Componente 1b

Componente 2b

Componente 3b

Componente 1e

Componente 2c (Bene materiale Allegato A)

Componente 1c

Componente 3c

Componente 1f

PROCESSO INTERESSATO

PROCESSO PRODUTTIVO 2

PROCESSO PRODUTTIVO 1

STRUTTURA PRODUTTIVA Acquisto di 2 beni materiali facenti parte di 2 processi produttivi paralleli

Servizi Generali

Componente 1a

Componente 2a

Componente 3a

Componente 1d

Input Processo Produttivo 1

Output Processo Produttivo 1

Input Processo Produttivo 2

Output Processo Produttivo 2

Componente 1b (Bene materiale Allegato A)

Componente 2b

Componente 3b

Componente 1e

Componente 2c (Bene materiale Allegato A)

Componente 1c

Componente 3c

Componente 1f

PROCESSO INTERESSATO

PROCESSO PRODUTTIVO 2

PROCESSO PRODUTTIVO 1

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— Quali beni sono agevolabili

La base di calcolo è la seguente:

+

+

=

* dal computo del risparmio energetico conseguito per mezzo del progetto di innovazione, è escluso il contributo dato dagli impianti di autoproduzione da energie rinnovabili.

Base di calcolo 5.0

BENI 4.0

F.E.R.*

Formazione

TRAINANTE

TRAINATO

TRAINATO

I beni 4.0 devono garantire una riduzione dei consumi energetici: • dell'intera struttura produttiva con valore non inferiore al 3%; • dei processi produttivi interessati dall'investimento con una riduzione non inferiore al 5%.

Di seguito diamo una breve descrizione per ciascuna singola voce della base di calcolo

— Beni 4.0

Beni strumentali nuovi ad elevata tecnologia per l’Industria 4.0, destinati a strutture produttive situate nel territorio Italiano e tecnicamente identificati nell’Allegato A della Legge 232:

Beni strumentali: 13 categorie di macchine e impianti il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite sensori e azionamenti. Dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, sensorizzazione e/o

interconnessione e controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento nel revamping di sistemi di produzione esistenti;

Beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali «Industria 4.0» (All. B, Legge 232/2016). L’Allegato B, inoltre, è ampliato prevedendo l’ammissibilità di: • software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono la raccolta, l’elaborazione dei dati e il monitoraggio continuo dei consumi; • software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai beni di cui sopra Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità , tra i quali spiccano i componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici. Si tratta di soluzioni che interagiscono a livello di macchine e componenti del sistema produttivo e basate sulla combinazione di sensori, sistemi di controllo e di elaborazione/ simulazione connessi e in grado di gestire il consumo della risorsa energetica, recuperando o rilasciando energia in base allo stato del processo e delle macchine, ottimizzando la distribuzione di energia elettrica e minimizzando eventuali sovraccarichi;

Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica «4.0».

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Le tecnologie abilitanti sono molteplici e riconducibili a diversi ambiti tra cui:

Disponibilità di dati digitali e analitica dei Big Data: l’elaborazione e l’analisi di quantità enormi di dati a costi sempre più bassi (sensoristica a basso costo

Connettività spinta: l’intera catena del valore è interconnessa attraverso dispositivi e sensoristica intelligente (internet of things) utilizzando reti di connessione di nuova generazione.

Robotica e automazione avanzata: nuove possibilità di interazione complessa uomo-macchina permettono una riduzione degli errori, dei tempi e dei costi e un miglioramento della sicurezza dei processi anche attraverso la nuova manifattura additiva;

e Cloud computing) permette decisioni e previsioni migliori su produzione e consumi

basate anche sull’utilizzo di strumenti di virtualizzazione del processo produttivo, prototipazione rapida e intelligenza artificiale;

Requisiti per beni 4.0 Tali dispositivi devono essere Interconnessi , ovvero in grado di scambiare informazioni in modo bi-direzionale con sistemi interni (sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) e/o esterni (clienti, fornitori, partner nella progettazione e sviluppo collaborativo, altri siti di produzione, supply chain, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.). Devono inoltre essere Identificati univocamente mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti come gli indirizzi IP.

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— Quali beni sono agevolabili

— Beni materiali per autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili Il Piano Transizione 5.0 supporta le imprese che investono in tecnologie per la produzione e il consumo di energia rinnovabile. Gli investimenti in impianti solari fotovoltaici sono incentivati per favorire l'autosufficienza energetica. Questi impianti permettono alle aziende di generare energia elettrica per il proprio consumo, riducendo la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e contribuendo alla sostenibilità ambientale. È bene evidenziare che dal computo del risparmio energetico conseguito per mezzo del progetto di innovazione, è escluso il contributo dato dagli impianti di autoproduzione da energie rinnovabili. Gli impianti fotovoltaici, in particolare, sono fortemente incentivati. Le aziende possono beneficiare di crediti d'imposta che variano in base alle specifiche tecniche dei moduli utilizzati: 130% del costo per i moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell'Unione europea con un'efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%; 140% del costo per i moduli fotovoltaici con celle con un'efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%; 150% del costo per i moduli composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem con un'efficienza di cella almeno pari al 24%.

Anche gli impianti di stoccaggio dell'energia prodotta sono agevolati, purché l'energia sia destinata all'autoconsumo.

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— Formazione del personale nell’ambito di competenze utili alla transizione dei processi produttivi Le spese per la formazione del personale sono ammissibili a condizione che: • siano finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi; • rientrino nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali; • non superino, in ogni caso, il limite massimo di 300 mila euro. Le spese devono inoltre essere necessariamente erogate da soggetti esterni all’impresa, con riferimento a percorsi di durata non inferiore a 12 ore, anche nella modalità a distanza, che prevedano il sostenimento di un esame finale con attestazione del risultato conseguito.

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— Chi accede al beneficio

Possono beneficiare del contributo tutte le imprese residenti e le stabili organizzazioni con sede in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa. La norma disciplina casi specifici di esclusione (art. 38, comma 3), quali situazioni di difficoltà finanziaria dell’impresa o l’applicazione di sanzioni interdittive. È richiesto inoltre il rispetto delle norme sulla sicurezza e i contributi previdenziali.

— Le attività e il principio DNSH

Il principio DNSH (Do No Significant Harm) prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino un danno significativo all’ambiente. Il piano Transizione 5.0 fa parte del PNRR, precisamente della Missione 7, ed è pertanto soggetto al rispetto di questo principio. Il DNSH nasce per coniugare crescita economica e tutela dell’ecosistema, garantendo che gli investimenti siano realizzati senza pregiudicare le risorse ambientali. Il rispetto del DNSH è sancito dal Regolamento (UE) 241/2021, istitutivo del Dispositivo di Ripresa e Resilienza, che dispone che possano essere finanziate, nell’ambito dei singoli Piani nazionali, soltanto le misure che rispettino il principio DNSH introdotto dal Regolamento (UE) 2020/852 (Regolamento Tassonomia):

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a) a ttività direttamente connesse ai combustibili fossili; b) attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento; c) attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico; d) attività nel cui processo produttivo venga generata un’elevata dose di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi di cui al regolamento (UE) n. 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014, e il cui smaltimento a lungo termine potrebbe causare un danno all’ambiente. Sono altresì esclusi gli investimenti in beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’applicazione letterale di questo elenco provocherebbe di fatto l’esclusione di numerose attività, da quelle dei settori energivori all’agricoltura. Per ulteriori informazioni e dettagli sulle eccezioni al principio DNSH, puoi consultare il sito del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. — Cumulabilità piano transizione 5.0 con altri incentivi Il piano Transizione 5.0 potrà essere cumulato con tutte le misure di incentivo, comprese quelle finanziate dai fondi europei quindi con ZES, FESR, PNRR. Non può essere cumulabile con piano transizione 4.0

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— Fasi della procedura e soggetti abilitati alla certificazione

Per accedere all’agevolazione, è necessario presentare una certificazione “Ex ante” che attesti la riduzione dei consumi energetici prevista dagli investimenti pianificati, e una certificazione “Ex post” che confermi la realizzazione effettiva degli investimenti in conformità con la certificazione ex ante.

1

2

3

Comunicazione ex ante al GSE

Comunicazione dell'effettuazione degli ordini

Comunicazione di completamento con certificazione ex post

1 3

Prenotazione del credito d’imposta: le imprese devono inviare una comunicazione preventiva, corredata dalla certificazione ex ante, tramite la piattaforma informatica “Transizione 5.0”, accessibile con SPID dall’Area Clienti del sito istituzionale del GSE. Le comunicazioni preventive saranno valutate e gestite dal GSE in ordine cronologico, verificando il corretto caricamento dei dati e la completezza dei documenti e delle informazioni fornite, nonché il rispetto del limite massimo dei costi ammissibili per singola impresa beneficiaria per anno (50 milioni di euro).

2

Conferma del credito prenotato: entro 30 giorni dalla conferma del credito, l’impresa deve trasmettere una comunicazione relativa alla realizzazione degli ordini con pagamento di un acconto pari almeno al 20% del costo totale degli investimenti in beni strumentali 4.0 (inclusi i costi accessori) e al 20% del costo totale degli impianti di autoproduzione.

Completamento del progetto: al termine del progetto di innovazione, l’impresa deve trasmettere una comunicazione di completamento, corredata dalla certificazione ex post, contenente le informazioni necessarie per individuare il progetto di innovazione completato.

Soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni Secondo l’articolo 15, comma 6 del Decreto, i soggetti autorizzati a rilasciare le certificazioni sono: • Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) : certificati da un organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339. • Energy Service Company (ESCo) : certificate da un organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352. • Ingegneri e periti industriali: iscritti nelle sezioni A e B dell’albo professionale, nonché periti industriali e periti industriali laureati iscritti nelle sezioni “meccanica ed efficienza energetica” e “impiantistica elettrica ed automazione”, con competenze e comprovata esperienza nell’efficienza energetica dei processi produttivi.

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Semplificazioni procedurali introdotte della legge di Bilancio 2025 La legge 30 dicembre 2024, n. 207 ha introdotto due significative semplificazioni, valide anche per i progetti già avviati alla data di entrata in vigore della legge. • Per la sostituzione di macchinari che hanno terminato da oltre 24 mesi il periodo di ammortamento, è stata prevista l'esenzione dal calcolo del risparmio energetico conseguito, con applicazione dei parametri previsti per il primo scaglione di riduzione dei consumi energetici, ferma restando la possibilità di dimostrare una contribuzione al risparmio energetico superiore; • Per i beni 4.0 acquisiti tramite contratto EPC (Energy Performance Contract) con una ESCo.

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— Esempi applicativi Ottimizzazione dei consumi energetici nei processi di polimerizzazione

L'azienda opera nel settore dei rivestimenti industriali su materiali metallici, fornendo soluzioni per i comparti automotive, aerospace e arredamento. Il processo produttivo prevede l'uso

di due forni di polimerizzazione, supportati da combustori rigenerativi per il trattamento dei fumi, con l'obiettivo di garantire elevati standard qualitativi e ridurre l'impatto ambientale.

IL CLIENTE

Per rispondere a queste esigenze, è stato implementato un intervento strutturato su più livelli. Intervento sul processo produttivo e sulla distribuzione elettrica • Nuovo quadro elettrico con PLC per la gestione della logica di efficientamento. • Revamping del quadro elettrico MT con apparecchiature in grado di effettuare misure e comunicare i dati. L'analisi dei consumi energetici ha evidenziato la necessità di ottimizzare il funzionamento dei forni e dell'infrastruttura elettrica. In particolare: • Ridurre il consumo energetico del processo del 5% eliminando il mantenimento in stand-by dei forni in assenza di lavorazioni imminenti. • Integrare un nuovo impianto fotovoltaico da 150 kW, per ridurre la dipendenza dall'energia prelevata dalla rete.

• Monitorare i consumi e i parametri operativi per una gestione più efficiente e proattiva del sistema. • Verificare i consumi effettivi di forni e combustori per valutare possibili ulteriori miglioramenti.

LA SFIDA

• Revamping del quadro Powercenter per integrare sistemi di monitoraggio avanzati. • Sostituzione dei contatori gas con versioni comunicanti, per una contabilizzazione dettagliata. • Upgrade dei PLC dei forni, per consentire il controllo remoto delle fasi di accensione, lavorazione e spegnimento. • Implementazione di un sistema SCADA per il monitoraggio centralizzato su PC aziendale e l’invio dei cicli di lavorazione ai forni.

LA SOLUZIONE

Contatore gas generale

Nuovo quadro per logica di efficientamento

Server SCADA

Contatore gas combustore

Ethernet

Automazione forno 1

Quadro MT

Power Center BT

Automazione forno 2

RS-485

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Il seguente schema a blocchi riassume topologia e tipologia delle interconnessioni fra dispositivi, PLC, e software di supervisione. Tutta la strumentazione di misura alloggiata nei vari quadri (interruttori intelligenti e relè data-logger) e tutta la strumentazione in campo (quantometri gas), comunica direttamente con il PLC. L’hardware di comunicazione è RS485 e il protocollo è MODBUS RTU. Tutti gli impianti “complessi” di produzione (forni di polimerizzazione) e di servizio (combustore trattamento fumi da forni di polimerizzazione) comunicano con il PLC utilizzando come nodo uno switch ethernet alloggiato all’interno del QE Supervisione. L’hardware di comunicazione è ETHERNET e il protocollo è MODBUS TCP-IP. A monte del sistema c’è il software di supervisione SCADA (fisicamente installato nel computer indicato come “Postazione PC”). Questo PC è collegato a tutta la LAN aziendale e permette la fruizione e l’utilizzo diretto delle informazioni elaborate dallo SCADA direttamente al personale autorizzato alla gestione di produzione e alla manutenzione degli impianti.

Rete LAN aziendale

Rete IT [Ethernet]

PC di supervisione Software SCADA di supervisione

RJ45 [10.5.155.10]

Rete OT [Ethernet]

Ethernet switch

Modbus TCP [Ethernet]

PLC

HMI

RJ45 [10.5.155.20]

Modbus TCP [Ethernet] RJ45

Modbus RTU [doppino]

[10.5.155.21]

Contatore Gas Linea generale

RS-485 [id 2]

HMI

ModbusTCP [Ethernet]

Contatore Gas Linea combustore

RS-485 [id 3]

PLC

RJ45 [10.5.155.30]

Interruttore generale Emax2

RJ45 [10.5.155.60]

HMI

ModbusTCP [Ethernet]

PLC

RJ45 [10.5.155.40]

Interruttore combustore Tmax XT

RJ45 [10.5.155.61]

HMI

Relè di protezione REF615

RJ45 [10.5.155.71]

ModbusTCP [Ethernet]

PLC

RJ45 [10.5.155.50]

Flusso dei dati

xxx Porte fisiche di comunicazione xxx Protocolli di comunicazione xxx Software

Logica di Monitoraggio ed Efficientamento • Gestione dei consumi di gas: notifica al direttore di stabilimento al superamento della soglia mensile, con avvisi preventivi in caso di deviazioni rispetto ai consumi attesi. • Monitoraggio del consumo elettrico: allarme in caso di superamento della soglia di fornitura. • Ottimizzazione del funzionamento dei forni: spegnimento automatico quando il ciclo di polimerizzazione non è avviato, evitando consumi inutili in stand-by. I Benefici L’implementazione di queste soluzioni ha portato a: • Riduzione del consumo energetico grazie all’eliminazione degli sprechi. • Maggiore efficienza operativa, con un controllo avanzato dei parametri di processo. • Minore impatto ambientale, con un miglior utilizzo delle risorse e un abbattimento delle emissioni. • Ottimizzazione dei costi grazie alla riduzione dei consumi e all’integrazione del fotovoltaico. Transizione 5.0 Il sistema descritto possiede le caratteristiche tecniche presenti nell’allegato A gruppo 2 della legge 11 Dicembre 2016 n. 232 rientrando nella classificazione “sistemi per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici di stabilimento e per la supervisione di fabbrica” in quanto rientra nella voce: - “Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità”. - “Componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici e idrici per la riduzione delle emissioni”.

La fornitura “Sistema di supervisione SCADA Industria 4.0 per supervisione impianti e consumi” è comprensiva sia di componentistica hardware che di “software embedded” SCADA, installato su PC. Altro requisito fondamentale è la verifica dell’effettiva interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica e al sistema azienda di gestione della produzione, di seguito alcune considerazioni: • Ogni elemento del sistema (tranne la strumentazione di misura che è collegata direttamente al PLC in MODBUS RTU) è collegato in rete. Il PLC fa da accentratore del sistema e la comunicazione con la postazione PC in ufficio (su cui è installato il software SCADA) avviene tramite collegamento ethernet con protocollo standard OPC (UDP, TCP-IP) • Tutte le interfacce Ethernet 10/100/1000 Mbps utilizzano porte a connettore RJ45 standard. • Ogni dispositivo appartenente al sistema è identificabile in modo univoco sulla rete Ethernet tramite indirizzo IPV4. Per quanto riguarda il credito di imposta ottenibile, considerando la tabella di pagina 6, la percentuale massima è pari al 35% in quanto la riduzione dei consumi energetici del processo interessato è pari al 5% e l’investimento è compreso tra 0 e 10M€. Per quanto riguarda il nuovo impianto fotovoltaico, nel rispetto delle prescrizioni tecniche di fornitura e dei massimali di prezzo previsti, essi godranno di un ulteriore maggiorazione del contributo pari a minimo 30% e massimo 50%.

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— Esempi applicativi Ottimizzazione dei consumi energetici nel settore dell’hospitality

L'hotel offre soluzioni di ospitalità in termini di alloggio per i settori turistico, business ed eventi e mette a disposizione degli auditorium per sessioni formative e conferenze. La struttura prevede l'uso di sistemi di riscaldamento misti

aria-acqua, sistema di illuminazione tradizionale ed infrastrutture per la mobilità elettrica. L’unica automazione installata è quella relativa alla gestione delle prenotazioni e controllo accessi nelle camere.

IL CLIENTE

L'analisi dei consumi energetici ha evidenziato la necessità di ottimizzare il funzionamento degli impianti, sia quello elettrico che termico. In particolare: • La possibilità di controllare la temperatura e umidità in ogni ambiente e in maniera integrata al rilevamento presenza • Effettuare una distribuzione del calore basata sulla reale richiesta termica da parte degli ambienti

• Temperatura del generatore di calore sulla base della reale richiesta dell’impianto • Gestione delle pompe di distribuzione a velocità variabile • Implementazione di logiche di free-cooling • Controllo delle schermature solari combinato alle logiche di illuminazione e HVAC • Modulazione della luminosità delle zone comuni in funzione della luce naturale

LA SFIDA

Cloud Platform

Rete IT dell’edificio (TCP/IP)

Rete tecnica dell’edificio (TCP/IP, KNX, Modbus, BacNet, ....)

MPLUS Building

MPLUS Power

MPLUS Building

IPR/S

UPS

EMAX2

InSite Pro M

Drive

Attuatore

Comandi

Alimentatore di linea

Distribuzione elettrica

DALI

IL PIANO TRANSIZIONE 5.0

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Per rispondere a queste esigenze, è stato implementato un intervento strutturato su più livelli basato sulla seguente architettura:

Intervento sulla regolazione degli impianti meccanici • Nuovo quadro elettrico con DDC Cylon per l’acquisizione delle pompe di calore e per il comando delle pompe di distribuzione nella centrale termica. • Contabilizzazione dei vari circuiti termici e acquisizione delle principali grandezze necessarie alla regolazione. • Acquisizione delle unità trattamento aria su protocollo di comunicazione standard in modo da gestirne i parametri di funzionamento

• Installazione di termostati KNX con sensore qualità dell’aria integrato, negli ambienti. • Gestione dei fancoil e/o pavimento radiante su protocollo KNX integrato al rilevamento della presenza. • Lo stato degli impianti e il funzionamento delle macchine è stato reso disponibile su pagine grafiche nel software di supervisione.

LA SOLUZIONE

MPLUS Building MPLUS Building

MPLUS Charge

Attuatore

Termostato

Attuatore

Rilevatore

IPR/S A41 - A42

A43 - A44

Rilevatore di fumo

E-Mobility

IL PIANO TRANSIZIONE 5.0

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— Esempi applicativi Ottimizzazione dei consumi energetici nel settore dell’hospitality

Intervento sulla regolazione degli impianti elettrici • Installazione di corpi illuminanti a LED regolati su protocollo DALI in modo da avere un dimming costante della luce, gestire la temperatura del bianco, sapere le ore di funzionamento delle lampade nonché ricevere notifiche in merito a lampade guaste • Installazione di sensori presenza con controllo costante della luminosità • Possibilità di gestione della camera inoccupata o invenduta in modo da massimizzare l’utilizzo della luce e calore solare in base alla stagione. • Gestione degli oscuranti in funzione del meteo, della temperatura, della luminosità o della presenza. • Monitoraggio energetico delle varie zone di impianto • Gestione della ricarica delle auto elettriche sulla base della potenza disponibile

• Lo stato degli impianti, anche in questo caso, viene riportato nel software di supervisione.

I benefici: • L’implementazione di queste soluzioni ha portato a: • Riduzione drastica del consumo energetico grazie all’eliminazione degli sprechi. • Maggiore comfort negli ambienti grazie al controllo puntuale di umidità, co2 e illuminazione • Minore impatto ambientale, con un miglior utilizzo delle risorse e un abbattimento delle emissioni. • Ottimizzazione dei costi grazie alla riduzione dei consumi e all’integrazione del fotovoltaico. • Maggiore qualità dei servizi offerti e aumento del pregio della struttura alberghiera con possibilità di vendita dei sevizi di ospitalità a prezzi maggiori.

IL PIANO TRANSIZIONE 5.0

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Transizione 5.0 Il sistema descritto, unitamente alla tipologia di servizio erogato dall’azienda (hotel che rende servizio diretto alla clientela), consente la categorizzazione all’interno dei beni cui allegato A alla legge n°232 del 11/12/2016. La recente FAQ 3.9 del MIMIT ha chiarito in modo definitivo che tali sistemi, ai fini della disciplina TRANSIZIONE 5.0 solamente, sono assimilabili ad impianti di produzione. La tipologia e la funzionalità di tale sistema prefigurano l’introduzione in azienda di due asset distinti. Il primo, materiale, rappresentato dalla parte hardware del sistema comprensiva di PLC, sistemi di interfaccia impianti, attuatori e quant’altro, si colloca all’interno del gruppo 2 dei beni ricompresi nell’allegato A e specificatamente: • GRUPPO 2: Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità - Cat. 2.9: componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici e idrici e per la riduzione delle emissioni Il secondo, immateriale (1) , il sistema di supervisione SCADA Industria 4.0, si colloca all’interno dell’allegato B alla legge n°232 del 11/12/2016 e specificatamente: - Cat 4: software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della produzione con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio, come la logistica di fabbrica e la manutenzione (quali ad esempio sistemi di comunicazione intra-fabbrica, bus di campo/ fieldbus, sistemi SCADA, sistemi MES, sistemi CMMS, soluzioni innovative con caratteristiche riconducibili ai paradigmi dell’IoT e/o del cloud computing), Il componente hardware presuppone all’utilizzo intelligente dell’energia realizzando configurazione alternative della rete di distribuzione dei vettori energetici guidate da logiche programmabili. Esso è in grado di variare le caratteristiche di funzionamento della rete in modo autonomo e

riscontra pertanto le prescrizioni cui alla circolare 4/E del 30 marzio 2017 per tali beni ove viene richiesto che essi siano in grado di equiparare il sistema ad una SMART-GRID, ovvero una rete a configurazione varabile a seconda delle condizioni di input/output. Le caratteristiche tecniche di interconnessione del sistema sono assicurate e comprovate dal sistema di supervisione (componente immateriale) che è in grado di storicizzare gli stati di funzionamento del sistema e, se opportunamente programmato, di contabilizzare anche l’effettivo utilizzo dei vettori energetici da confrontarsi poi con la “baseline” di riferimento definita nella configurazione ex-ante di un eventuale progetto 5.0. Le modalità di scambio dati sono conformi agli standard internazionalmente riconosciuti poiché il PLC di cui è dotato il sistema hardware, fa da accentratore e concentratore di dati; poi da questo si riparte in protocollo ETHERNET TCP/IP verso il sistema SCADA, che rappresenta il secondo asset immateriale e parte dei sistemi informativi aziendali, il quale realizza l’interconnessione secondo legge (requisito obbligatorio n°2 – RO2). Vale la pena di ricordare infine che restano comunque esclusi i sistemi di produzione di energia (ad esempio centrali termiche) salvo si tratti di sistemi di elettrificazione del calore alimentati da fonte rinnovabile (pompe di calore), ammissibili in quanto impianti di autoproduzione previsti dall’art. 7 lettera c) del Decreto Attuativo TRANSIZIONE 5.0. In ragione di quanto sopra, qualora l’azienda alberghiera (o in generale del settore terziario con erogazione diretta di servizi alla clientela (2) ) intenda acquistare un sistema come quello proposto e collocarlo all’interno di un progetto TRANSIZIONE 5.0, essa potrà argomentare in modo efficace l’applicabilità dell’incentivo ai beni acquistati e dimostrare in modo consistente delle percentuali di efficientamento che con pressoché certa probabilità, saranno superiori al 3-5% e consentiranno l’aggancio di un incentivo minimo del 35% e massimo 45% (3) erogato come credito d’imposta.

1) A partire dal

01/01/2025 non sono più agevolabili con gli incentivi TRANSIZIONE 4.0 i beni immateriali.

2) A titolo

esemplificativo e non esaustivo: Alberghi, Hotel, Agriturismi, B&B, Resort, Ristoranti, Cliniche, Palestre, Piscine, SPA.

3) S e nel progetto 5.0 sono inclusi

degli impianti FER da fotovoltaico, nel rispetto delle prescrizioni tecniche di fornitura e dei massimali di prezzo previsti, essi godranno di un ulteriore maggiorazione del

contributo pari a minimo 30% e massimo 50%.

IL PIANO TRANSIZIONE 5.0

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— Esempi applicativi Oneri accessori: esempio di un impianto con distribuzione elettrica per beni transizione 5.0

Uffici

Magazzino

Linea produttiva 1

Linea produttiva 2

Efficientamento linea produttiva 5.0

L’introduzione di una nuova macchina o di un nuovo impianto, o di una parte di esso, con gli obiettivi descritti nelle pagine precedenti (bene 4.0 + efficienza energetica) potrebbe richiedere un fabbisogno energetico maggiore che le infrastrutture di servizio esistenti nel sito produttivo non sono in grado di soddisfare. Questo potrebbe rendere necessaria un’integrazione o, più frequentemente, una sostituzione di alcune componenti impiantistiche. Ad esempio, potrebbe essere necessario realizzare una nuova linea elettrica di alimentazione di un impianto derivata da un power center esistente, o sostituire i trasformatori MT-BT in cabina di trasformazione.

In tali casi, è possibile includere i costi sostenuti per soddisfare il fabbisogno della nuova macchina o impianto come “oneri accessori” fondamentali per il funzionamento. Sarà necessario determinare correttamente la quota del costo sostenuto per la sostituzione o integrazione del componente, proporzionalmente riferibile all’investimento in base alla percentuale di “servizio” fornito rispetto al servizio totale disponibile. La procedura di calcolo seguita al fine di determinare la quota di costo proporzionalmente riferibile agli investimenti dovrà essere inserita nell’analisi tecnica.

ESEMPIO

1. Acquisto robot collaborativo + software= 1M€ 2. Necessità di sostituzione quadro per nuovo componente: 100k€ (60% del valore del quadro alimenta i nuovi carichi 5.0) 3. Riduzione consumo energetico processo = 6%

TOTALE BASE DI CALCOLO: 1M€ + 60k€ = 1,06M€ NOTA: il quadro non è un “bene trainato”, ma un “onere accessorio” che ai fini fiscali costituisce una parte del costo totale del bene 4.0 ALIQUOTA APPLICABILE: 35%

TOTALE CREDITO DI IMPOSTA: 371k€

— Electrification Business Area ABB S.p.A.

Servizio Clienti ABB ELECTRIFICATION

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Soluzioni per la distribuzione elettrica di bassa e media tensione

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