PRINCIPI DI PROGETTAZIONE
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Per impianti di produzione con più generatori la norma richiede che il DDI debba essere unico e tale da escludere contemporaneamente tutti i generatori. La CEI 0-16, per condizioni impiantistiche particolari da valutare con il DSO, ammette l’utilizzo di più protezioni di interfaccia (al limite una per ogni singolo generatore); in tale caso il comando di scatto di ciascuna protezione deve agire su tutti i DDI presenti in impianto in "logica OR"; la "logica OR" è richiesta per far si che in caso una sola delle protezioni rilevi delle anomalie, tutti di DDI debbano aprire in modo da disconnettere tutti i generatori. Nel caso di richiesta di installazione di generatori nell’ambito di impianti esistenti, connessi alla rete da almeno un anno rispetto alla richiesta di connessione, qualora la potenza complessiva dei generatori non superi i 1000 kW, non è possibile installare più di tre DDI (in MT e/o in BT), anche senza logica or. Per garantire l’affidabilità delle protezioni i circuiti di alimentazione della e i circuiti di comando del DDI devono essere alimentati da un’unica sorgente di tensione ausiliaria che in assenza della tensione principale consenta il funzionamento del SPI per almeno 5 s. Il comando di apertura del DDI per azione della PI deve avvenire attraverso bobina di minima tensione: nel caso venisse a mancare la tensione di alimentazione della PI si verificherà l’apertura del DDI anche in assenza di comando proveniente dalla PI. In ogni caso i comandi di apertura degli interruttori devono essere di tipo elettrico. Tutte le apparecchiature MT debbono essere costantemente mantenute efficienti dall’Utente. L’Utente e il distributore di rete sono responsabili del corretto funzionamento dei rispettivi sistemi di protezione che devono essere mantenuti e verificati periodicamente: • 1 volta all’anno: verificando visivamente le regolazioni delle protezioni e riportando il risultato su una apposita “Scheda di Manutenzione”; • 1 volta ogni 5 anni: verificando mediante cassetta prova relè tutte le funzionalità del SPI incluso il tempo di apertura degli interruttori. Il report di verifica con cassetta prova relè deve essere trasmesso al distributore di rete come previsto dalla Delibera 786/2016/R/eel. Per gli impianti di produzione con potenza >400 kW connessi alla rete del DSO, per garantire la sicurezza di esercizio della rete, è richiesto che l'impianto sia dotato di Dispositivo Di Rincalzo (DDR). Il DDR deve essere comandato dalla Protezione di interfaccia in caso questa non rilevi l'apertura del DDI: il ritardo di apertura con cui deve intervenire il DDR in caso di mancata apertura del DDI è massimo 1 secondo. Mentre per il DDI è ammessa la richiusura automatica, per il DDR è ammessa solamente la richiusura manuale. 3.4.2.7 Teledistacco e telescatto Al fine di garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale ARERA nel 2014 ha pubblicato la delibera 421/2014 che approva le modifiche all’allegato A72 di Terna. Con tale delibera è stata data la possibilità ai gestori di rete, su indicazione di Terna, di distaccare gli impianti di produzione per la Riduzione della Generazione Distribuita. La Riduzione della Generazione Distribuita è stata applicata agli impianti di
generazione con le seguenti caratteristiche: • Impianti connessi a reti media tensione (MT);
• Impianti che immettono in rete tutta la produzione al netto dei servizi ausiliari (cessioni totali); • Impianti che presentano potenza nominale dei gruppi di generazione maggiore o uguale a 100 kW.
Per Teledistacco si intende la disconnessione da remoto degli impianti di produzione di energia da fonte solare fotovoltaica o eolica con potenza maggiore o uguale ai 100 kW connessi alle reti di Media Tensione dalla rete di distribuzione.Il sistema di Distacco deve consentire al Distributore di effettuare le seguenti operazioni per ogni singolo impianto: • inviare il Comando di Apertura, associando data e ora del distacco e data e ora del ripristino al produttore interessato dall’evento; • acquisire la telesegnalazione di Conferma Apertura, in modo da poter comprovare l’andata a buon fine della manovra sull’impianto; • inviare il comando di Ripristino, per consentire al Produttore di riprendere servizio; • acquisire le segnalazioni di diagnostica, per verificare il corretto funzionamento della connessione sulla rete di telecomunicazione e la presenza di eventuali anomalie sul sistema di teledistacco. Per consentire il teledistacco da remoto di un gruppo di generazione, l’Utente Attivo deve dotarsi di: • modem GSM/GPRS con alloggiamento per scheda SIM; • antenna GSM/GPRS omnidirezionale; • eventuale Modulo di interfaccia verso la protezione di interfaccia (PI). La SIM card da utilizzare nel modem di teledistacco viene fornita dal distributore di rete. Lo stesso distributore di rete fornisce anche la sintassi da implementare nel modem di teledistacco per consentire allo stesso di attuare i comandi di distacco o di ripristino a seguito della ricezione di SMS da parte del modem stesso.
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