Le comunità energetiche

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LE COMUNITÀ ENERGETICHE

— Normativa nazionale

La normativa italiana recepisce le raccomandazioni sulle comunità energetiche rinnovabili contenute all’interno della “ Renewable Energy Directive Recast ” (Direttiva Europea 2001 dell’11 dicembre 2018), detta anche RED II . La direttiva stabilisce obiettivi vincolanti per la quota di energia rinnovabile nell'Unione Europea, inclusi obiettivi specifici per ciascuno degli Stati membri. La RED II copre vari settori, tra cui l'elettricità, il riscaldamento e il raffreddamento, e i trasporti . La direttiva promuove l'uso dei Certificati di Garanzia di Origine per tracciare la produzione di energia rinnovabile e garantire la trasparenza e la tracciabilità. Oltre a incoraggiare la partecipazione attiva dei cittadini e delle comunità locali nella produzione di energia rinnovabile, la RED II introduce criteri di sostenibilità per l'uso della biomassa a fini energetici e misure per migliorare l'efficienza energetica e ridurre il consumo di energia. La RED II è parte di un più ampio quadro normativo dell'Unione Europea per affrontare le sfide legate all'energia, compreso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e la promozione di fonti di energia rinnovabile. Tra le varie norme, la RED II prevede anche il sostegno finanziario alla produzione e all’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili. In quest’ottica le energy community costituiscono uno stimolo alla produzione di energia rinnovabile e un’opportunità di risparmio per i consumatori che vi aderiscono. La Direttiva prevede pertanto che vengano riconosciuti ai cittadini europei una serie di diritti affinché possano costituire e aderire a una comunità energetica.

Per quanto concerne le ultime novità che riguardano l’Italia, nel gennaio 2024 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato il decreto 414 del 7 dicembre 2023 che promuove la creazione e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso. Il provvedimento “CER” (Comunità energetiche rinnovabili) entra in piena attuazione dopo l’approvazione della Commissione europea, segnando un passo significativo nella realizzazione delle direttive stabilite dalla direttiva Red II, introdotta tre anni fa. Il Decreto prevede due tipologie di incentivi tra loro cumulabili: un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal PNRR e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti, che supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi; e una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale. Attraverso il provvedimento sarà dunque favorito lo sviluppo di cinque gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile. Entro trenta giorni dall’entrata in vigore del Decreto saranno approvate dal Ministero, previa verifica da parte dell’ARERA e su proposta del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), le regole operative per il riconoscimento degli incentivi. Sul sito del GSE è possibile consultare guide informative e usufruire di canali di supporto dedicati alla costituzione delle CER. Il GSE metterà anche a disposizione un simulatore per la valutazione energetica ed economica e una mappa delle cabine primarie presenti sul territorio nazionale

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