GUIDA NORMA CEI_64-8

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— Il quadro di unità abitativa Gli interruttori differenziali (RCD)

Gli interruttori differenziali (RCD) sono i dispositivi che garantiscono la sicurezza delle persone.

— La Norma CEI 64-8 capitolo 37 prescrive la suddivisione in parallelo dei circuiti terminali dell’abitazione sotto almeno due interruttori differenziali (aventi I Δn non superiore a 0,03 A). Il numero minimo di interruttori differenziali Si possono utilizzare, sia interruttori differenziali puri (RCCB), per la protezione di un gruppo di due o più circuiti terminali dotati ognuno del suo interruttore magnetotermico, sia di interruttori magnetotermci differenziali (RCBO) ognuno per la protezione individuale di un circuito terminale. È importante garantire la continuità del servizio con un numero minimo di interruttori differenziali, così che, in caso di guasto, almeno una parte dell’impianto resterà sempre attiva (selettività orizzontale). Inoltre, al fine di aumentare la continuità di servizio e ridurre gli inconvenienti in caso intervento intempestivo, come indicato nell'art. 531.3.2 della CEI 64-8, si deve tenere conto della corrente di dispersione verso terra, che potrebbe presentarsi durante il funzionamento normale degli apparecchi, suddividendo i carichi sotto più interruttori differenziali in modo che la corrente di dispersione a valle di ogni interruttore differenziale non sia superiore a 0,3 volte la sua corrente differenziale nominale I Δn .

La selettività orizzontale La massima selettività orizzontale, ovviamente, si ottiene utilizzando un interruttore differenziale separato per ogni circuito, cioè installando per la protezione dei circuiti terminali interruttori magnetotermici differenziali (RCBO), che, in un unico apparecchio, abbinano la protezione da sovracorrente a quella differenziale. In questo modo, un guasto su un apparecchio o su una parte dell’impianto, non avrà effetti su nessun altro circuito, garantendo la massima continuità di servizio. — La Norma CEI 64-8 capitolo 37 raccomanda l’utilizzo di interruttori differenziali di tipo F per i circuiti che alimentano: - lavatrici; - condizionatori fissi. Interruttori differenziali di tipo F Gli interruttori differenziali di tipo F sono adatti a rilevare sia correnti differenziali di tipo alternato, sia correnti differenziali di tipo unidirezionale pulsante, sia correnti composte da più frequenze che si possono avere con gli apparecchi dotati di inverter a frequenza variabile, molto diffusi, per esempio, a bordo di lavatrici, condizionatori e pompe di calore. Al fine di garantire un’adeguata continuità di servizio nelle abitazioni, la Norma CEI 64-8 art. 37.3.2 raccomanda l’utilizzo di interruttori differenziali ad elevata immunità contro gli scatti intempestivi, e/o di interruttori differenziali dotati di dispositivi di riarmo automatico ARD.

Fra gli interruttori ad aumentata resistenza contro gli scatti intempestivi (che non vanno confusi con gli interruttori di tipo A comuni), la gamma ABB contiene gli interruttori differenziali “APR” e gli interruttori di tipo F e di tipo B, disponibili in numerose varianti. Gli interruttori differenziali di tipo F, quindi, permettono di soddisfare entrambe le raccomandazioni della norma CEI 64-8.

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